Come separarsi in Italia?

Come separarsi in Italia?

E’ una delle più frequenti domande agli Avvocati.

Quando?

Quando una coppia sposata si trova ad un punto di non ritorno, con insoddisfazione reciproca, astio o frequenti litigi che possono solo causare un sempre maggiore stato di sofferenza.

Occorre premettere che per separarsi non è sempre necessario rivolgersi a un Avvocato o andare davanti a un Giudice.

Per onestà, la presenza dell’Avvocato è molto consigliata considerato che separarsi non è una banalità.

Infatti, bisogna ricordare che eventuali decisioni sbagliate sarebbero poi difficilmente rimediabili.

Quindi, come fare per separarsi in Italia?

La separazione “fai da te”, senza Avvocati o Giudici, è possibile farla presso l’Ufficio di Stato Civile del Comune se ci sono le seguenti condizioni:

  1. Non devono esserci figli della coppia che siano ancora minorenni, maggiorenni non autosufficienti, portatori di handicap o incapaci.
  2. I coniugi devono avere trovato un accordo di separazione.
  3. L’accordo non deve prevedere trasferimenti patrimoniali tra i coniugi, fatta eccezione per eventuali assegni di mantenimento per il coniuge.

La procedura si articola in due incontri con una distanza non inferiore a trenta giorni tra loro, in modo da permettere il possibile ripensamento dei coniugi.

Ci sono poi i modi per separarsi con l’obbligatorio supporto di un avvocato divorzista.

Con la negoziazione assistita da almeno due avvocati (marito e moglie devono avere un avvocato diverso) è possibile separarsi senza andare dal Giudice.

In forza di quest’ultima modalità, si prevede che i coniugi provvedano alla sottoscrizione di due formali atti.

La firma deve avvenire in un periodo compreso tra un mese e massimo tre mesi.

Tali documenti sono chiamati Convenzione di negoziazione assistita e Accordo di negoziazione assistita.

L’Accordo può contenere anche atti di trasferimento patrimoniale.

Questi atti vanno trasmessi entro dieci giorni dalla firma dell’accordo al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale competente.

Quest’ultimo valuterà i documenti e procederà all’apposizione del visto o del nullaosta.

Dopodiché, per permetterne l’indicazione nell’atto di matrimonio, entro i successivi dieci giorni sarà trasmesso il tutto all’Ufficio di Stato Civile.

Vediamo ora le modalità classiche e più tradizionali di separazione con supporto di un Avvocato.

La procedura più diffusa è quella della separazione consensuale.

Questa modalità prevede l’omologa da parte del Presidente del Tribunale dell’accordo di separazione concluso dalle Parti.

In predetto accordo, possono essere ricompresi altri aspetti che saranno oggetto di un controllo da parte del Giudice.

Ad esempio, è possibile inserire il trasferimento di quote di proprietà o il pagamento di somme di denaro.

In questo caso, a differenza della negoziazione assistita, il medesimo legale può assumere l’incarico difensivo per entrambi i coniugi.

Infine, vi è l’ipotesi di separazione giudiziale, la quale invece rimette direttamente al Giudice ogni valutazione relativa alla separazione.

In questo caso sono possibili accertamenti anche di natura economico-patrimoniale e in punto addebito.

Ovviamente, si ha una durata decisamente più dilatata rispetto alle precedenti modalità rappresentate.

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