La cessione della casa nel divorzio e nella separazione

Uno dei maggiori temi di discussione nelle vicende di separazione e divorzio riguarda sicuramente le sorti della casa coniugale.

Non solo.

Infatti, l’argomento interessa anche eventuali altri beni familiari.

Occorre premettere che il trasferimento della proprietà o di un altro diritto (es. nuda proprietà) può essere disposto soltanto nella procedura di natura consensuale (o congiunta).

ATTENZIONE: nei procedimenti contenziosi, non rientra nei poteri del Giudice della separazione o del divorzio quello di disporre atti di trasferimento di proprietà (in tale caso, il Giudice della separazione o del divorzio potrà soltanto provvedere all’eventuale assegnazione della casa coniugale).

Cosa dicono i Tribunali?

Sul punto hanno fatto sicuramente chiarezza le Sezioni Unite della Corte di Cassazione.

Infatti, con Sentenza n. 21761 del 29.7.2021 hanno sancito che il provvedimento giudiziario di ratifica dell’accordo di separazione (consensuale) o di divorzio (congiunto) è idoneo a trasferire direttamente un bene immobile da uno all’altro coniuge.

Quindi, non bisogna rivolgersi successivamente al Notaio avendo già un idoneo titolo per la trascrizione ai sensi dell’art. 2657 cod. civ.

Per di più, la Suprema Corte ha ritenuto che il trasferimento possa avvenire anche in favore dei figli.

In questo caso, si sostituisce il periodico pagamento dell’assegno per la prole e onerato l’obbligo di mantenimento dei figli minorenni (o maggiorenni non autosufficienti).

Ma quali benefici possono ottenersi?

I vantaggi nel prevedere il trasferimento di beni negli accordi di separazione e di divorzio sono numerosi e importanti.

Ma procediamo con ordine.

In particolare, a titolo esemplificativo si possono citare i seguenti:

• Risparmio di costi e tempi relativi al Notaio;
• Esenzione dal pagamento dell’imposta di registro;
• Assenza di corresponsione dell’imposta di bollo;
• Mancata elargizione di altre tasse.