Avvocato, agroalimentare e PAC

La Politica Agricola Comune (meglio nota come PAC) è una strategia di settore europea che accomuna, quindi, tutti i Paesi UE.

La PAC è stata introdotta nel 1962 per il perseguimento dei seguenti obiettivi:

• Supporto dell’agricoltura e miglioramento della produzione agricola;
• Tutela degli agricoltori europei, al fine di permettere loro un adeguato tenore di vita;
• Aiuto ad affrontare i cambiamenti climatici e a gestire le risorse naturali in modo sostenibile;
• Proteggere le aeree agricole europee e i loro paesaggi;
• Promuovere l’occupazione in ambito agricolo e agroalimentare.

Il prossimo futuro dell’agricoltura e della produzione agroalimentare è individuato con la nuova PAC 2023-2027.

Per l’Italia, le indicazioni europee sono state celermente recepite nel Piano strategico nazionale dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.

In particolare, l’Italia ha dato attenzione al bisogno di proteggere e sviluppare l’agricoltura biologica e l’allevamento, in modo tale da perseguire, per esempio, una maggiore produzione sostenibile.

Infatti, si cerca di contrastare l’ormai evidente cambiamento climatico e la riduzione degli impatti delle attività produttive sull’ambiente.

Il Piano italiano prevede una strategia unitaria, avvalendosi di importanti strumenti come – ad esempio – il PNRR e i pagamenti diretti.

Dunque, per il perseguimento dei suoi obiettivi il Piano prevede:

• Circa 10 miliardi di Euro per interventi di finalità ambientale, con particolare attenzione a agro-ecologia e sostenibilità climatico-ambientale;
• 2,5 miliardi di Euro da destinarsi all’agricoltura biologica;
• 1,8 miliardi di Euro per il benessere animale e per contrastare l’antimicrobico resistenza.

Infine, PNRR e PNS si pongono come obiettivi di primaria importanza:

• la digitalizzazione del settore agricolo, alimentare e forestale;
• l’inclusione sociale, da perseguire con nuova occupazione per i giovani e per le aree marginali;
• la parità di genere;
• le condizioni di lavoro.